Autore: Gianni Oliva
Anno di Pubblicazione: 2002
Genere: Saggio
Recensione di: Chiara Bortolin
Sebbene io mi sia molto interessate alla Storia del
‘900, devo ammettere che, per quanto attiene alle vicende dell’Italia Nord
Orientale, la mia preparazione non è molto approfondita. Si può dire che mi sia
concentrata su una conoscenza generica di tipo logistico: è opinione diffusa
tra gli Storici che l’intervento dell’Esercito Tedesco nei Balcani e in Grecia,
a supporto dell’Esercito Italiano, sia stata la causa determinante della
disfatta. Se l’Esercito Tedesco non si fosse dovuto impegnare su questo fronte,
si sostiene, perdendo tempo, risorse e truppe, probabilmente sul fronte russo
le cose sarebbero andate diversamente.
Si dice però anche che la Storia non si fa né con i se,
né con i ma. Quindi comprendere gli spostamenti degli eserciti, le
tempistiche, gli schieramenti è utile per comprendere le dinamiche più ampie di
ogni conflitto, a maggior ragione quando l’area geografica di questo è così
vasta come durante la Seconda Guerra Mondiale.
C’è poi da dire che della questione dell’Italia Nord
Orientale, uso volontariamente una locuzione molto generica, per lungo tempo si
è trattato come si tratta dei segreti di famiglia: tutti ne sanno qualcosa,
pochi la conoscono e il rumors si sostituisce alla ricostruzione dei documentati
fatti storici.
Tanto vale allora ammettere che probabilmente ci sono
state anche delle motivazioni politiche che hanno pesato nell’orientare la
ricerca storica su altri argomenti, con la precisazione che non necessariamente
questo implica una complottistica negazione dei fatti, un’insabbiatura della
verità o chissà quale altra fiorita considerazione. Più semplicemente anche la
Storia, proprio come i segreti di famiglia, si può affrontare, in tutte le sue
implicazioni, quando si è culturalmente e socialmente pronti ad affrontarla.
Maggio 1945: la maggior parte dell'Italia del Nord è ormai "fuori" dalla guerra. Per metà insorte e per metà liberate dagli Alleati, il Piemonte, la Valle d'Aosta, la Liguria, La Lombardia, il Veneto, l'Emilia guardano al futuro, in un clima di fermento ancora in bilico tra emergenza e normalizzazione, ma dove tutti condividono il senso positivo del "si ricomincia".(...)
Foibe è un titolo che attira l’attenzione, ma nella sua
violenza pubblicistica, non rende giustizia al contenuto, che è, nel suo
complesso, un buono strumento per farsi una prima idea delle vicende che
riguardarono la Venezia Giulia e l’Istria nel Novecento.
Gianni Oliva apre il suo testo con una carrellata
introduttiva di testimonianze: la Storia non è un astratto orizzonte di
speculazione, ma un intricato concatenarsi di fatti i cui effetti si
ripercuotono nelle vite delle persone.
Successivamente, l’Autore prosegue l’esposizione con
un metodo scolastico, molto efficacie: definisce l’origine del termine foibe,
i confini geografici del tema, l’arco storico delle vicende esposte,
l’evoluzione politica che quest’area ha vissuto e le conseguenze sulle
dinamiche sociali e culturali. Ne emerge un quadro sufficientemente strutturato
e curato, che può essere una buona base per ulteriori approfondimenti.
Altro pregio di questo testo è la scrittura: molto
scorrevole, ordinata, semplice senza essere banale e precisa ma non pedante.
È anche apprezzabile che l’intento divulgativo
dell’Autore è perseguito mediante la buona selezione di fatti e di spiegazioni
e non attraverso una condiscendente rilettura di questi. Tengo a sottolineare
questo aspetto perché è segno dell’onestà dell’Autore che pur evidenziando la
drammaticità di alcuni episodi che hanno coinvolto cittadini italiani, non cade
nel banale luogo comune italiani brava gente, così caro a chi contrabbanda
per Storia la propria biografia familiare, magari occupando spazi
ingiustificati nelle librerie.
Ho letto con gran piacere questo libro, ritrovandovi
quella rassicurante conferma che lo studio della Storia comporta: che i fatti
si ripetono; che se imparassimo una buona volta dal passato, potremmo almeno
vantare l’originalità di nuovi errori: ma soprattutto che dinanzi a certe
situazioni ogni persona agisce e reagisce in modi inattesi, nel bene e nel
male. La ricerca della verità, storica o personale che sia, richiede la
disponibilità anche ad avere qualche torto.
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