venerdì 1 aprile 2016

Foibe

Titolo: Foibe

Autore: Gianni Oliva

Anno di Pubblicazione:  2002

Genere: Saggio

Recensione di: Chiara Bortolin

Sebbene io mi sia molto interessate alla Storia del ‘900, devo ammettere che, per quanto attiene alle vicende dell’Italia Nord Orientale, la mia preparazione non è molto approfondita. Si può dire che mi sia concentrata su una conoscenza generica di tipo logistico: è opinione diffusa tra gli Storici che l’intervento dell’Esercito Tedesco nei Balcani e in Grecia, a supporto dell’Esercito Italiano, sia stata la causa determinante della disfatta. Se l’Esercito Tedesco non si fosse dovuto impegnare su questo fronte, si sostiene, perdendo tempo, risorse e truppe, probabilmente sul fronte russo le cose sarebbero andate diversamente.

Si dice però anche che la Storia non si fa né con i se, né con i ma. Quindi comprendere gli spostamenti degli eserciti, le tempistiche, gli schieramenti è utile per comprendere le dinamiche più ampie di ogni conflitto, a maggior ragione quando l’area geografica di questo è così vasta come durante la Seconda Guerra Mondiale.

C’è poi da dire che della questione dell’Italia Nord Orientale, uso volontariamente una locuzione molto generica, per lungo tempo si è trattato come si tratta dei segreti di famiglia: tutti ne sanno qualcosa, pochi la conoscono e il rumors si sostituisce alla ricostruzione dei documentati fatti storici.

Tanto vale allora ammettere che probabilmente ci sono state anche delle motivazioni politiche che hanno pesato nell’orientare la ricerca storica su altri argomenti, con la precisazione che non necessariamente questo implica una complottistica negazione dei fatti, un’insabbiatura della verità o chissà quale altra fiorita considerazione. Più semplicemente anche la Storia, proprio come i segreti di famiglia, si può affrontare, in tutte le sue implicazioni, quando si è culturalmente e socialmente pronti ad affrontarla.

Maggio 1945: la maggior parte dell'Italia del Nord è ormai "fuori" dalla guerra. Per metà insorte e per metà liberate dagli Alleati, il Piemonte, la Valle d'Aosta, la Liguria, La Lombardia, il Veneto, l'Emilia guardano al futuro, in un clima di fermento ancora in bilico tra emergenza e normalizzazione, ma dove tutti condividono il senso positivo del "si ricomincia".(...) 

Foibe è un titolo che attira l’attenzione, ma nella sua violenza pubblicistica, non rende giustizia al contenuto, che è, nel suo complesso, un buono strumento per farsi una prima idea delle vicende che riguardarono la Venezia Giulia e l’Istria nel Novecento.

Gianni Oliva apre il suo testo con una carrellata introduttiva di testimonianze: la Storia non è un astratto orizzonte di speculazione, ma un intricato concatenarsi di fatti i cui effetti si ripercuotono nelle vite delle persone.

Successivamente, l’Autore prosegue l’esposizione con un metodo scolastico, molto efficacie: definisce l’origine del termine foibe, i confini geografici del tema, l’arco storico delle vicende esposte, l’evoluzione politica che quest’area ha vissuto e le conseguenze sulle dinamiche sociali e culturali. Ne emerge un quadro sufficientemente strutturato e curato, che può essere una buona base per ulteriori approfondimenti.

Altro pregio di questo testo è la scrittura: molto scorrevole, ordinata, semplice senza essere banale e precisa ma non pedante.

È anche apprezzabile che l’intento divulgativo dell’Autore è perseguito mediante la buona selezione di fatti e di spiegazioni e non attraverso una condiscendente rilettura di questi. Tengo a sottolineare questo aspetto perché è segno dell’onestà dell’Autore che pur evidenziando la drammaticità di alcuni episodi che hanno coinvolto cittadini italiani, non cade nel banale luogo comune italiani brava gente, così caro a chi contrabbanda per Storia la propria biografia familiare, magari occupando spazi ingiustificati nelle librerie.


Ho letto con gran piacere questo libro, ritrovandovi quella rassicurante conferma che lo studio della Storia comporta: che i fatti si ripetono; che se imparassimo una buona volta dal passato, potremmo almeno vantare l’originalità di nuovi errori: ma soprattutto che dinanzi a certe situazioni ogni persona agisce e reagisce in modi inattesi, nel bene e nel male. La ricerca della verità, storica o personale che sia, richiede la disponibilità anche ad avere qualche torto.

Nessun commento:

Posta un commento

Dedica

Ad Andrea, certo che 'l trapassar dentro è leggero