Autore: Javier Cercas
Anno di Pubblicazione:2001
Genere: Romanzo
Recensione di: Chiara Bortolin
Anno di Pubblicazione:2001
Genere: Romanzo
Recensione di: Chiara Bortolin
La battaglia di Salamina è uno di quegli eventi storici che
piace: i Greci, in evidente inferiorità numerica, usciti sconfitti da una
precedente battaglia, con i Persiani già su suolo ellenico, inflissero ai
nemici una devastante sconfitta, costringendoli a un precipitoso rientro in
patria. Il debole che vince sul forte, la strategia che sbaraglia l'irruenza, la
perseveranza che batte la sicurezza: il più debole che vince piace sempre! Di rado
si rammenta che il brillante condottiero greco che ottenne questa vittoria
venne, qualche anno dopo, condannato a morte, sentenza a cui sfuggì riparando proprio nel
regno persiano, accolto dal figlio del condottiero da lui sconfitto. Anche in questa
storia si potrebbe trarre una morale, ma siccome piace meno, la si studia per
dimenticarla.
Il romanzo di Cercas tuttavia non tratta di questo fatto storico,
ma di un episodio marginale della guerra civile spagnola. Non solo: il romanzo non
comprende un grande condottiero, ma un mediocre poeta. Il rimando non è
ovviamente casuale e se avrai voglia di leggere questo originale romanzo, ti
sarà chiarissimo. Ciò è un primo punto a favore del libro: che il suo
significato si trova oltre le pagine scritte dall'Autore.
Il secondo punto viene segnato da Cercas riuscendo a fare
quello che tecnicamente si chiama metaletteratura, già il nome dovrebbe
incutere un briciolo di timor reverenziale, con una disinvoltura narrativa
spiazzante. Cercas scrive un racconto
attraverso la storia della sua genesi.
Punto numero tre: l'elaborazione del racconto non è una
pedante descrizione della filologica ricostruzione dei fatti, ma una deliziosa
avventura personale che, oltre a divertire il lettore, ne appaga il recondito
voyeurismo, senza scadere in un biografismo da rotocalco.
Il tutto è esposto con una narrazione frizzante, con un li
linguaggio comune, ma non per questo sciatto e con quel pizzico di malizia che
fa di un tecnico uno scrittore. I personaggi poi godono di solidità perché sono
verosimili ma non veri e questo consente una gradevole mediazione tra Storia e
Letteratura. Troverai un giornalista che nega di essere uno scrittore, un eroe
della patria (noto codardo) e un povero soldato senza riconoscimenti, ma con una
ignota gloria.
E se poi, oltre a cercare su wikipedia "Battaglia di
Salamina", riaprirai un manuale di storia contemporanea per ripassare il
Franchismo, io credo che l'Autore possa aver ottenuto la sua personale
vittoria.
Questo libro non cambierà la Storia, ma ti regalerà una
lettura piacevole, qualche spunto di riflessione e un argomento nuovo di
conversazione. Tutto questo è molto di più di quanto offra la maggior parte
degli scrittori contemporanei a me noti. Per dire: non è che io non legga
Autori contemporanei e fugga in una torre eburnea del classico, è solo che tra
gli Autori contemporanei si trovano pochi Scrittori.