Autore: NarhaNiel Hawtorne
Anno di pubblicazione: 1850
Genere: Romanzo
Per chi non vuole essere folla.
Una folla d'uomini
barbuti, dagli abiti scuri e dai grigi cappelloni a punta, e di donne in
cappuccio o a testa nuda, stava raccolta davanti a un edificio di legno, la cui
porta di quercia massiccia era guarnita con bulloni di ferro.
No, questo non è l’inizio di un articolo di cronaca. E’
l’incipit de La Lettera Scarlatta. Attuale,
non trovi? E attuale è il messaggio di questo straordinario romanzo.
Ester e è una donna che vive sola, il marito, che la folla
non conosce, è assente da Boston da anni. Durante questa assenza, Ester si
innamora di un altro uomo, da cui ha una figlia, Pearl. E questa è la pietra
dello scandalo.
E la folla vuole avere soddisfazione dello scandalo.
Adultera! In una società di puritani, bigotti e ipocriti, non è accettabile che
qualcuno infranga le regole della morale comune. Deve essere punita!
Ester, dopo essere stata al pubblico ludibrio, viene
condannata a portare sempre su vestiti una lettera di stoffa, la lettera A,
affinché la sua colpa sia sempre visibile.
Bisogna di dire che Ester è una donna forte, come lo sono
sempre gli anticonformisti. Accetta il castigo, rifiuta la colpa. Indossa la
lettera, ma ne fa un ricamo scarlatto, elegante, quasi un oggetto di bellezza.
E continua la sua vita, senza mai rivelare l’identità del padre di Pearl,
allevando Pearl con determinato orgoglio, conservando intatto nell’animo
l’amore e prodigandosi in atti di altruismo.
Ma è una strana
sensazione, per un uomo dotato di qualche orgoglio e sensibilità, quella di
sapere che il suo destino dipende da individui che non lo amano né lo
capiscono, e dai quali — poiché la scelta è confinata a queste due alternative
— preferirebbe subir danni che non ricever favori.
Ester va avanti per la sua strada, che sarà, alla lunga,
decisamente migliore di quanto la folla che l’ha condannata avrebbe voluto. Una
piccola rivincita dell’Autore, mi viene da dire, chè solitamente chi è vittima
dell’ottusità difficilmente riesce a sopravviverle, quasi mai a batterla.
Ester vince. Perde il marito che, tornato, avrà come unico
scopo la vendetta, che otterrà senza alcun giovamento.
Perde l’amato, che pur provando un sentimento sincero e
profondo, non avrà mai il coraggio di dichiaralo. Stritolato dal senso di
colpa, disgustato dalla sua stessa ipocrisia, avrà bisogno della morte per
rivelare l’essenza della propria vita.
Perde la folla stupida, crudele e bigotta.
Pearl avrà la sua vita, vera conquista della madre. Pearl non
si guarderà mai indietro, mentre la madre si. Tanto da desiderare di essere
sepolta accanto al suo amato, con la lettera scarlatta A per epigrafe.
La lettera della colpa, la lettera della vergogna, ma
singolarmente anche la lettera dell’Amore.
Ma esiste una fatalità,
un sentimento così irresistibile e inevitabile da assumere la forza di un
destino, il quale, quasi invariabilmente, obbliga gli esseri umani ad
attardarsi, ad abitar come spettri le prossimità del luogo, dove qualche
solenne e indimenticabile evento abbia conferito il suo colore a tutta la loro vita;
e questa forza è tanto più irresistibile quanto più cupa l'ombra che affligge
la vita loro.
Dal punto di vista storico, questo romanzo offre una
descrizione attendibile della società puritana del New England, in cui si
mescolano le aspettative di una comunità orientata verso il futuro con le
tradizioni di una cultura radicata nel passato.
Dal punto di vista del contenuto, il romanzo si concentra sul
tema della colpa, che viene considerata sotto diversi aspetti: quello
dell’accusata, che la subisce; quella del vigliacco, che ne viene divorato;
quello della folla che la dispensa con ferocia.
Dal punto di vista
letterario, una trama avvincente scivola su uno stile elegante. Una grande
dolcezza, una grande pietà, una grande comprensione viene riservata dall’Autore
ai suoi personaggi. Un monito ai suoi lettori: una società che rende la morale
legge, l’opinione comune dogma e la diversità colpa è una società ingiusta, ma
più di tutto è una società infelice.
"La lettera scarlatta": sono pienamente d'accordo con l'analisi da Te fatta anche se bisogna tener conto che l'Autore appositamente inserisce la storia in un contesto particolare, quello dei Mormoni che deliberatamente si rifiutano di conformarsi all'evoluzione sociale e morale che in quegli anni caratterizza l'America, le regole rigide dei Mormoni sono necessarie per tenere unito il gruppo contro la pressione esterna del cambiamento.
RispondiEliminaBisogna andare oltre le regole per essere veramente liberi.