giovedì 5 febbraio 2015

La Lettera Scarlatta


Titolo: La Lettera Scarlatta
Autore: NarhaNiel Hawtorne
Anno di pubblicazione: 1850
Genere: Romanzo
 
Per chi non vuole essere folla.
 
Una folla d'uomini barbuti, dagli abiti scuri e dai grigi cappelloni a punta, e di donne in cappuccio o a testa nuda, stava raccolta davanti a un edificio di legno, la cui porta di quercia massiccia era guarnita con bulloni di ferro.

No, questo non è l’inizio di un articolo di cronaca. E’ l’incipit de La Lettera Scarlatta. Attuale, non trovi? E attuale è il messaggio di questo straordinario romanzo.

Ester e è una donna che vive sola, il marito, che la folla non conosce, è assente da Boston da anni. Durante questa assenza, Ester si innamora di un altro uomo, da cui ha una figlia, Pearl. E questa è la pietra dello scandalo.

E la folla vuole avere soddisfazione dello scandalo. Adultera! In una società di puritani, bigotti e ipocriti, non è accettabile che qualcuno infranga le regole della morale comune. Deve essere punita!

Ester, dopo essere stata al pubblico ludibrio, viene condannata a portare sempre su vestiti una lettera di stoffa, la lettera A, affinché la sua colpa sia sempre visibile.

Bisogna di dire che Ester è una donna forte, come lo sono sempre gli anticonformisti. Accetta il castigo, rifiuta la colpa. Indossa la lettera, ma ne fa un ricamo scarlatto, elegante, quasi un oggetto di bellezza. E continua la sua vita, senza mai rivelare l’identità del padre di Pearl, allevando Pearl con determinato orgoglio, conservando intatto nell’animo l’amore e prodigandosi in atti di altruismo.

Ma è una strana sensazione, per un uomo dotato di qualche orgoglio e sensibilità, quella di sapere che il suo destino dipende da individui che non lo amano né lo capiscono, e dai quali — poiché la scelta è confinata a queste due alternative — preferirebbe subir danni che non ricever favori.

Ester va avanti per la sua strada, che sarà, alla lunga, decisamente migliore di quanto la folla che l’ha condannata avrebbe voluto. Una piccola rivincita dell’Autore, mi viene da dire, chè solitamente chi è vittima dell’ottusità difficilmente riesce a sopravviverle, quasi mai a batterla.

Ester vince. Perde il marito che, tornato, avrà come unico scopo la vendetta, che otterrà senza alcun giovamento.

Perde l’amato, che pur provando un sentimento sincero e profondo, non avrà mai il coraggio di dichiaralo. Stritolato dal senso di colpa, disgustato dalla sua stessa ipocrisia, avrà bisogno della morte per rivelare l’essenza della propria vita.

Perde la folla stupida, crudele e bigotta.

Pearl avrà la sua vita, vera conquista della madre. Pearl non si guarderà mai indietro, mentre la madre si. Tanto da desiderare di essere sepolta accanto al suo amato, con la lettera scarlatta A per epigrafe.

La lettera della colpa, la lettera della vergogna, ma singolarmente anche la lettera dell’Amore.

Ma esiste una fatalità, un sentimento così irresistibile e inevitabile da assumere la forza di un destino, il quale, quasi invariabilmente, obbliga gli esseri umani ad attardarsi, ad abitar come spettri le prossimità del luogo, dove qualche solenne e indimenticabile evento abbia conferito il suo colore a tutta la loro vita; e questa forza è tanto più irresistibile quanto più cupa l'ombra che affligge la vita loro.

Dal punto di vista storico, questo romanzo offre una descrizione attendibile della società puritana del New England, in cui si mescolano le aspettative di una comunità orientata verso il futuro con le tradizioni di una cultura radicata nel passato.

Dal punto di vista del contenuto, il romanzo si concentra sul tema della colpa, che viene considerata sotto diversi aspetti: quello dell’accusata, che la subisce; quella del vigliacco, che ne viene divorato; quello della folla che la dispensa con ferocia.

Dal punto di vista letterario, una trama avvincente scivola su uno stile elegante. Una grande dolcezza, una grande pietà, una grande comprensione viene riservata dall’Autore ai suoi personaggi. Un monito ai suoi lettori: una società che rende la morale legge, l’opinione comune dogma e la diversità colpa è una società ingiusta, ma più di tutto è una società infelice.

Siate sinceri! siate sempre sinceri. E mostrate francamente al mondo, se non proprio il vostro lato peggiore, almeno qualche aspetto, da cui possa essere noto il peggiore male che è in voi.

1 commento:

  1. "La lettera scarlatta": sono pienamente d'accordo con l'analisi da Te fatta anche se bisogna tener conto che l'Autore appositamente inserisce la storia in un contesto particolare, quello dei Mormoni che deliberatamente si rifiutano di conformarsi all'evoluzione sociale e morale che in quegli anni caratterizza l'America, le regole rigide dei Mormoni sono necessarie per tenere unito il gruppo contro la pressione esterna del cambiamento.
    Bisogna andare oltre le regole per essere veramente liberi.


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Dedica

Ad Andrea, certo che 'l trapassar dentro è leggero