Autrice: Agatha Christie
Anno di Pubblicazione: 1935
Genere: 1935
Recensione di: Chiara Bortolin
Anno di Pubblicazione: 1935
Genere: 1935
Recensione di: Chiara Bortolin
La letteratura gialla, così come la fantascienza o il fantasy, viene considerata, da un punto di vista critico, un genere minore. Se si escludono alcune eccezioni, come Il Giorno della Civetta o Quer Pasticciaccio Brutto di Via Merulana, i romanzi polizieschi non offrono quelle vette di contenuti, quella pienezza narrativa e quella bellezza espositiva che sono imprescindibili per entrare a far parte della Letteratura con la L maiuscola.
Non c’è nulla di male in questo: le finalità di chi fa
Letteratura sono diverse da chi scrive gialli. Il problema, al più, si crea
quando un Autore confonde il proprio obiettivo con l’effettivo raggiungimento
del medesimo, ma siccome questo accade, e con grande frequenza, anche ad Autori
sedicenti impegnati, il giudizio qualitativo diventa un caso personale e là lo
si lascia.
Chiarito questo aspetto, resta il fatto che, anche
all’interno della cosiddetta letteratura
ludica, si possono trovare romanzi di buona qualità che, se non hanno il
merito di migliorare l’umanità, non hanno nemmeno il demerito di peggiorarla. Assassinio sull’Oriente Express è un
buon esempio.
Il primo aspetto rilevante è che l’intreccio, ovvero
l’insieme dei passaggi che vanno a comporre la trama, è costruito con molta
cura. Hercule Poirot si trova sul famoso treno Oriente Express proprio mentre
viene perpetrato un delitto; approfittando di una sosta fortuita, il noto
investigatore ha modo di interrogare tutte le persone presenti sul vagone e di
ricostruire un’intricata rete di relazioni che si rivela fondamentale per la
soluzione del mistero. Da questo punto di vista l’Autrice offre una lettura
avvincente che stimola il lettore a cimentarsi nei panni del detective, in
competizione con il grande Poirot.
Altro aspetto degno di nota è che i personaggi della
Christie, Poirot in testa, sono costruiti con maestria: l’Autrice non si limita
ad abbozzare maschere, ma definisce con attenzione delle personalità che sono
plausibili, verisimili e quindi familiari. Se si considera che lo spazio
descrittivo è piuttosto limitato, è evidente che la presentazione dei
personaggi è tutta affidata alla narrazione e ottenere un risultato convincete
in questo modo richiede bravura.
Non ultimo, la Christie è un’Autrice seria, che basa il
proprio scritto su informazioni fondate e che restituisce un ambiente molto
vicino al vero. E’ da considerare che il pubblico a cui Lei si rivolge é quello
dei suoi contemporanei, che difficilmente avrebbero potuto fare esperienze
esotiche o frequentare ceti sociali diversi dal proprio: la Christie mette i
suoi lettori, anche posteri, in condizione di capire perfettamente il contesto
e, in questo senso, di ampliare le proprie conoscenze.
Sono passati ottant’anni dall’uscita di questo romanzo ed è
curioso notare come ancora sia ristampato e tradotto . I romanzi gialli sono
per lo più destinati al consumo immediato e alla rapida decadenza, anche perché
solitamente si riferiscono a valori morali e culturali che tendono al
mutamento. Questo è segno che, nonostante tutto, il romanzo riesce a essere
moderno e a toccare la sensibilità di lettori di parecchi decenni.
Se si considera che nel romanzo non ci sono scene cruente,
non ci sono battute volgari e la pornografia è del tutto assente, l’ultima
considerazione che resta è che questo romanzo farà pur parte della letteratura
minore, ma certo non di quella scadente.
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