venerdì 16 settembre 2016

Il buio oltre la siepe


Titolo: Il Buio oltre la siepe

Autore: Harper Lee
Anno di Rappresentazione: 1960
Genere: Romanzo
Recensione di: Chiara Bortolin



“(…) Vedi Scout, a un avvocato succede almeno una volta nella sua carriera proprio per la natura del suo lavoro, che un caso abbai ripercussione diretta sulla sua vita. evidentemente è arrivata la mia volta. Può darsi che a scuola tu senta parlare male di questa faccenda, ma se vuoi aiutarmi devi fare una cosa sola: tenere la testa alta e le mani a posto. Non badare a quello che ti dicono, non diventare il loro bersaglio. cerca di batterti con il cervello e non con i pugni, una volta tanto… “ 

Ti avevo già fatto cenno di questa Scrittrice, se ti ricordi, quando ti presentai A Sangue Freddo, il romanzo di Capote. Amici di infanzia, si erano ritrovati a New York anni dopo e avevano iniziato a collaborare per il New Yorker scrivendo articoli di cronaca. 
Lo stile giornalistico anglosassone è una traccia evidente che entrambi questi Autori portano nella Letteratura: una scrittura pulita, precisa, scorrevole, senza fronzoli. Un libro, Il buio oltre la siepe, che si fa leggere con rapidità, nonostante in tema.
Il romanzo, narra le vicende di Tom, un bracciante di colore che viene ingiustamente accusato di aver stuprato una ragazza bianca, e di Atticus, un avvocato bianco che patrocina gratuitamente la causa. La storia è narrata dalla figlia di dell’Avvocato, prospettiva che offre un curioso gioco di rimandi tra l’interpretazione del mondo fatta dai bambini e quella proposta dagli adulti.
La tragedia in cui incappa Tom è richiamata immediatamente dal titolo originale del romanzo To kill a mockingbird, che si potrebbe tradurre con qualcosa di simile a Uccidere un uccellino. In italiano non si riesce a rendere pienamente il significato inglese della locuzione, che intende evocare l’ingiustizia gratuita e sciocca di una violenza perpetrata contro ogni buon senso.

“Atticus, vinceremo la causa?”
“No, tesoro”
“Ma allora, perché…”
“Non è una buona ragione non cercare di vincere solo perché si è battuti in partenza” disse Atticus

Per il titolo italiano il primo traduttore optò per mantenere il senso evocativo della metafora, richiamando una vicenda secondaria del romanzo, ma coerente con il messaggio dell’Autrice. Oltre la siepe vive Bob, un ragazzo solitario e fragile, che non esce mai di casa e che nel suo nascondersi al mondo suscita le paure e le curiosità dei bambini, il buio.
Nel quadro complessivo del romanzo, Tom e Bob sono uniti da un filo rosso dello stigma sociale, dell’esclusione e di una paura immotivata verso il diverso. 
La straordinaria bravura della Lee si rivela nel riuscire a trattare questo tema con delicatezza e con distacco. La Lee risparmia al suo lettore la stucchevole retorica del rispetto, la patetica apologia della coesione sociale e l’ipocrita invito alla tolleranza. E’ come se la Lee tracciasse con la sua penna un disegno nell’aria: non esiste, ma tu ne sai il significato. Ciò che incanta è la grazia del gesto, che puoi richiamare alla memoria ridisegnando così la forma.

A volte fa più male la Bibbia in mano a un uomo qualunque, che una bottiglia di whisky in mano a… a tuo padre, per esempio.



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Dedica

Ad Andrea, certo che 'l trapassar dentro è leggero