mercoledì 8 ottobre 2014

A Ciascuno il suo contesto


Il significante è un sasso in bocca al significato. Il significante è un sasso in bocca al significato. Questa è una di quelle frasi che vorresti aver tirato fuori tu, potresti buttarci dieci anni per costruirla e altri dieci per poterla usare, ma ne varrebbe la pena.

E' una di quelle frasi topo Amor ch'a nullo amato amar perdona. eh, che vuoi aggiungere?

L'amore è l'infinito abbassato al livello dei barboncini.

Avanti!

Ditemi che queste frasi non sono belle, impossibile! Queste sono belle anche se non le capisci. Anzi, a dire il vero, la maggior parte delle volte non le capisci. Su Amor ch'a nullo amato ho sentito le più fantasiose ricostruzioni interpretative. Ma non ci si può far niente, sono belle. E' come fermarsi davanti alla Pietà. Ora, non è che devi essere uno storico dell'arte per dire che è belle. E' bella, universalmente. E' quasi un dovere morale dire che la Pietà è bella.

Bene, se poi sai anche spiegare perché è bella, la Pietà... probabilmente la vedi ancora più bella.

Il significante è un sasso in bocca al significato, oltre a essere bella ha anche un significato, che è poi il motivo per cui ho intitolato questo blog CON - TE - STO  e non, tanto per dire, quattro chiacchiere di letteratura.

Il significato, dunque! Intanto premetto. il significante: è la parola intesa come segno grafico, l'insieme delle lettere così come le scriviamo o digitiamo. Esiste quindi una corrispondenza tra la parola come segno grafico e la parola come contenuto espresso.

E qui c'è il problema. Molti segni grafici possono esprimere più di un significato e quindi possono essere ambigue.

Carmelo Bene la prendeva molto sul serio! Maledette parole che vogliono dire troppe cose e vanificano ciò che voglio dire. Un tantino speculativo, non proprio un argomento da "ciao, come va? tutto bene, tu? la famiglia? e il tuo significante?" beh, insomma un argomento su cui si potrebbe scrivere dei saggi di sei-settecento pagine poi lasciarle ai posteri, che ne facciano buon uso.

Se è vero che l'ambiguità è una roba terribile, è anche vero che ci si può ridere sopra. e giocare, non per creare equivoci, intendiamo, ma per ampliare gli orizzonti. un po' come vedere lo stesso panorama da punti di vista diversi, mica c'è da sentirsi in colpa.

E dunque, contesto è una parola che si presta a tante declinazioni, significati, interpretazioni....

Come diceva Sciascia, A Ciascuno il Suo.







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Dedica

Ad Andrea, certo che 'l trapassar dentro è leggero