Dicono le statistiche che gli italiani leggono pochissimo, un libro all’anno o giù di lì. Il regalare libri ha quindi, già di per sé, un che di strampalato, di bizzarro, di eccentrico. In alcuni casi, di patologico. Potremmo dire: dimmi che libro mi regali e ti dirò chi sei! Ecco una carrellata da Categoria dello Spirito.
Il contemporaneo
Lui si informa in continuazione: scaricando l’app dell’Ansa, leggendo i giornali on line, ricevendo Sms con gli aggiornamenti. Lui che è un feticista della notizia deve regalarti un libro affinché tu possa essere informato. Ti regalerà la biografia di un uomo politico, un saggio sui conflitti attualmente in corso o sull’ultimo scandalo di sesso e corruzione, meglio se assieme. Un libro che riesce a essere vecchio prima ancora di essere letto.
Il modaiolo
Ah lui è veramente interessante: se vuoi essere informato sull’ultima moda in termini di pensiero, debole o debolissimo, è il tuo punto di riferimento. Questo tipo, che ogni sei mesi si appassiona a qualcosa di nuovo, che ti parla esclusivamente della sua attuale filosofia di vita, ti regalerà, come un discepolo, qualcosa di attinente al suo nuovo verbo. Così se guardi i libri che ti ha regalato ricostruisci, negli anni, la sua vita: la cucina tibetana, la filosofia zen, la teologia dogmatica, le danze tribali. Scrolli le spalle: quando troverà se stesso… ti regalerà la sua cartella clinica?
L’educatore
Lui ti regala libri che possono giovarti, perché lui sa che tu ha tanto bisogno di aiuto. Così ti omaggia di libri dai profondi significati: se ti ritiene un’anima persa, ti regalerà preghiere; se ti ritiene un cattivo genitore, ti regalerà un libro di pedagogia infantile; se ti ritiene un superficiale, ti regalerà un libro sui bambini poveri. E tu, che sei abbastanza soddisfatto del tuo schifo di vita, perché te lo scegli, ci farai una bella risata, ringraziando, educatamente.
L’esperto
Di solito è un ferreo autodidatta, di solito ne sa meno di te, di solito ci mette tanta buona volontà. Ogni tanto, bisogna dirlo, ci azzecca, è una questione di statistica. Ti regala un romanzo che tu non hai, perché lo hai scartato, oppure un saggio, così divulgativo che neanche Piero Angela lo consiglierebbe, o, peggio che peggio, poesia. Non riesci proprio a fargli capire che il tuo limite della conoscenza è l’ignoranza e il suo limite di ignoranza è la conoscenza. Questo lui non l’ha ancora letto.
Lo scrittore
Questa è una vera tragedia. In un Paese in cui nessuno legge, tutti scrivono. E così regalano il loro libro, raccomandandosi un tuo parere, che mai saranno disposti ad accettare. Io me li vedo Pirandello, Montale e Pavese che a Natale regalavano i loro libri agli amici, con tanto di dedica! Tu no? allora, di grazia, risparmiameli!
Il ritardatario
Si era dimenticato di farti il regalo. Tu preferiresti che te lo dicesse, apertamente: non c’è niente di male. Invece lui un quarto d’ora prima di venire a cena, si fionda in una libreria e agguanta il primo libro, che posa, poi un secondo e un terzo, non sa proprio cosa potrebbe regalarti, vorrebbe anche far bella figura, vorrebbe anche dirti che è stata una scelta ponderata. Se sei fortunato ti regala un libro che hai già, che puoi cambiare, altrimenti ti becchi un giallo da quattro soldi e venti euro, perché ha la copertina rigida, l’unica cosa di valore di quel volume.
Il tecnico
Un vero esperto nel suo campo, che vorrebbe diventasse anche il tuo. Non importa se a te di informatica non importa niente, se la botanica non suscita minimamente il tuo interesse, se la geografia economica ti annoia. Tu devi renderti edotto. Così ti regala un manuale propedeutico e tu sudi freddo, perché ti interrogherà e la tua resistente negligenza verso la finanza sarà intesa come un rifiuto al dialogo, che proprio, per un amico, è intollerabile.
Lo spilorcio
Lui ti regala i libri che vorrebbe lui. Te lo dice chiaramente, che ha letto una bellissima recensione, che ha letto il frontespizio, che proprio vorrebbe leggere il libro che ti ha regalato. Infatti, a fine serata, ti chiede se glielo puoi prestare, tanto tu non lo leggi subito, no? E tu glielo presti, quasi con sollievo, superando la stizza iniziale, perché sai che quel libro non lo vedrai più. In fondo, è meglio così.
ll pragmatico
Lui ritiene che la tua passione per la lettura sia fondamentalmente una tua deviazione mentale, una perdita di tempo, un vezzo. Quindi ti regala un libro, su qualcosa di utile: sopravvivere nella foresta, combattere a mani nude contro un animale feroce, procurarsi da mangiare dopo un cataclisma nucleare. Ovviamente questo è il primo passo: alla prossima occasione di regalerà una smart box in cui una sequela di attività, che tu non farai mai, daranno seguito alla sua opera di civilizzazione.
Lo spiritoso
Il senso dell’umorismo, che lui riserva solo agli altri, lo spinge a regalarti un libro divertente, possibilmente su qualcosa che ti riguarda. Sei obeso? Ti regalerà un libro sulle diete indolori. Sei ipovedente? Ti regalerà un libro che insegna a leggere il braille. Sei brutto? Ti regalerà un libro che si intitola Belli dentro. Non lo fa con cattiveria… pensa che sia divertente, come per te è divertente pensare a cosa regalare a lui l’anno prossimo.
Sono certa che anche tu avrai incontrato un donatore di libri affetto da qualche particolare psicopatologia: se vuoi, puoi condividere la tua esperienza, arricchendo questo elenco con un commento, come se fosse una seduta di auto mutuo aiuto contro gli abusi della psicopatologia libraria altrui.
Devo riconoscere di essere capitato, a volte, nella situazione del ritardatario!
RispondiEliminaAltre volte (non so se ricada in una specifica categoria) mi è capitato di regalare libri sulla neonata passione del lettore di turno: mi ha rivelato di essersi recentemente appassionato alle piante officinali oppure all'apicoltura? Allora cerco un libro su quell'argomento! Spesso però senza capirne nulla ed i consigli dei negozianti sono abbastanza inutili, quindi se va bene il libro sarà apprezzato, altrimenti dimenticato perchè troppo tecnico, troppo complesso o troppo generico.
Capita a tutti di essere in ritardo e di fare come si puo. C'è però dufferenza in quello che tu fai e quello che io descrivo e mi dispiace se per sintesi sono stata imprecisa. Regalare un libro, come un maglione o un oggetto, è sempre un rischio: può sempre non incontrare il gusto dell'altro! Ma è, come sempre, il modo in cui lo si fa che segna la differenza! È la generosità d'animo... Con quella non si sbaglia mai!
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