sabato 22 ottobre 2016

Delle librerie e delle storie che raccontano

Osservare la libreria di una persona ha un che di indiscreto, lo ammetto. L’aspetto curioso è che un elemento così intimo viene normalmente esposto allo sguardo degli ospiti senza pudore, anzi talvolta con orgoglio. D’altre parte se non sei nella cerchia dei fortunati che possono disporre di una biblioteca nella propria abitazione, l’unica soluzione logistica alternativa è trattare la libreria come un elemento d’arredo ed esporla al giudizio altrui come un tavolino o una poltrona confidando nell’indifferenza altrui.
Nel mio caso, questa speranza è vana, perché la mia psicopatologia da collezionista di libri prevale sulla mia abituale discrezione. Naturalmente, procedo con metodo. Prima di tutto, se ci sono due persone, è necessario individuare a chi appartiene una sezione piuttosto che un’altra: si condividono le spese, si mangia insieme, ci si scambiano fluidi corporei, ma i libri si tengono separati. Qui i miei, lì i tuoi. Tu il tuo ordine, io il mio. Se leggi uno dei miei libri, lo rimetti al suo posto. Prima di acquistare dei libri che interessano entrambi si aprono le trattative su chi ne potrà vantare la proprietà successivamente, di avere una parte in comune neanche a parlarne, piuttosto se ne coprano due copie, sia mai.
Il secondo passo è capire gli interessi e la qualità dei medesimi. Ci sono librerie che hanno sezioni specialistiche, legate alla professione o a una passione. Qui si aprono orizzonti impensati tra manuali di fisiologia, saggi sulle forbici dei giardinieri e ricettari di ogni parte del mondo. Talvolta si rivelano lati sconosciuti della persona, vite precedenti di cui non si è mai parlato, desideri per il futuro coltivati all’ombra di pagine patinate.
Il vero pezzo forte è il resto della libreria. Ciò che si legge oltre al codice penale o all’arte di coltivare le gardenia. L’elenco delle possibilità è immenso. Narrativa: gialli, fantasy, fantascienza o letteratura scolastica, letteratura con la L maiuscola, romanzi rosa, romanzi denuncia, romanzi storici. Saggistica: classici latini e greci, filosofia, storia, arte, architettura oppure saggistica contemporanea, biografie, testi religiosi. Di rado si trova anche qualche libro di poesia, ma chi ne ha di solito ne ha di buona qualità e con discreta scelta.
Da ciò che le persone leggono si possono capire così tante sfaccettature della personalità che quasi mi viene da arrossire quando il padrone di casa mi porge un bicchiere di vino e mi rivolge una domanda di cortesia.
Ma non ho ancora finito, scusa, devo ancora capire come conservi i tuoi libri. Devo capire l’ordine logico. Il disordine è di chi ha così pochi libri da non necessitare un disposizione organizzata. Chi dispone di una libreria ha necessità di riporre i libri in modo da poterli trovare rapidamente, ma ciascuno riflette le proprie priorità: si possono trovare libri disposti per autore, per argomento, per casa editrice, per sfumature cromatiche, per dimensione e poi all’interno di ogni sezione deve esserci una sottosezione per numero, per data di acquisto, per date di pubblicazione.
Infine: la cura verso l’oggetto libro. I libri chiamano la polvere e la polvere li consuma più dell’usura. I libri possono essere molto puliti, molto impolverati, protetti da un vetro, ancora sigillati nella confezione se nuovi. Possono ancora essere abbigliati con una fascetta o avvolti da un cofanetto. Oppure possono aver subito dei guasti, essere stati rattoppati alla meno peggio, essere stati rilegati.
Se avessi ancora un minuto, prima di sedermi a tavola, facendo finta di niente, guarderei un po’ meglio le edizioni. Forse ci sono più edizioni di uno stesso libro, forse ci sono edizioni di pregio per veri cultori, forse possiedi edizioni economiche per non sentirti in colpa a portarle in borsa per leggere sul tram. Forse hai delle edizioni vecchie che ti ha regalato un parente anziano, forse hai edizioni rare. Forse non ci pensi neanche e compri semplicemente quello che ti interessa.

Forse non hai nemmeno pensato che qualcuno si prendesse la licenza di conoscerti attraverso i tuoi libri. La discrezione sta nel prendersi cura di questa nuova intimità, di questa confidenza sottintesa, di questa pagina di diario della tua vita che si chiama libreria.

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Dedica

Ad Andrea, certo che 'l trapassar dentro è leggero